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Sono Sara piacere di conoscervi...

La passione per gli animali cresce con me ormai dalla nascita, quella per il bouledogue francese invece è più recente, si parla del 2008, quando io e il mio fidanzato durante un'esposizione nazionale abbiamo avuto modo di entrare in contatto con questo strano cane alieno. Di primo impatto non fui particolarmente colpita, era strano.
Il muso quasi inesistente, gli occhi grandi e tondi, due enormi orecchie a pipistrello e un corpo da piccolo gladiatore…e…una coda…se così si può chiamare, visto che era appena accennata. Peró più guardavo questo cane e più mi dicevo…eppure ha qualcosa di speciale, mi affascina e così cominciai a leggere.
Finalmente nel 2009 decisi di rivolgermi a quello che allora credevo un privato onesto. E feci lo sbaglio che spesso sento fare a tanti: il pedigree…ma sì tanto non mi serve…l’importante è spendere poco.
Questo fu il passo falso che mi portò successivamente a diventare tanto consapevole quanto pignola riguardo a salute e allevamento.
Infatti portai a casa Oreste, che anche se per me un vero e proprio bouledogue, in effetti non era così; le sembianze erano simili, il carattere e la salute però mi fecero tornare poi sui miei passi.
Oreste si dimostrava ombroso e aggressivo versi gli altri cani. Scoprii in seguito che presentava la mancanza di socializzazione con madre e fratelli nel periodo sensibile, ma anche di questo ne riparleremo.
La salute però fu il vero cruccio: a 8 mesi subì un intervento per un dente cresciuto in mezzo al palato, a 16 mesi gli fu riscontrata invece la sindrome brachicefalica e le narici stenotiche con relativo intervento per permettergli di respirare meglio, ha sempre sofferto di una lieve cheratite secca agli occhi che lo porta ad avere costantemente problemi e ad un'ulcera nel 2015 per cui ha subito un'operazione.
Voi vi chiederete perché vi racconto tutto questo? Perché fa parte della mia storia, perché è così che ho deciso di cominciare a studiare, capire e combattere tutto quello che non è selezione per la salvaguardia della razza, perché la selezione aiuta i cani, li fa stare bene, li fa nascere e crescere amati, e se ami gli animali vuoi il meglio per loro.
Forse sono prolissa, ma raccontare dei miei cani è quello che più mi piace e mi rappresenta.
Arriviamo perciò al 2012, l’anno in cui ricevetti come regalo Casa dei Felsinei Marquise detta Agata, presa dall’allevamento di Bologna “Casa dei Felsinei” di proprietà di Federica Briguglio, dove trovai una persona consapevole e preparata, e come scoprii poi successivamente, un amica.
Con l'aiuto di Federica cominciai a sfiorare l’ipotesi di provare ad allevare una cucciolata, iniziammo perciò a cercare di capire quale maschio sarebbe stato idoneo per Agata.

Scelto lo stallone non restava che aspettare il momento giusto.
Da lì la strada ha cominciato a farsi impervia: trovare un veterinario preparato in riproduzione, creare lo spazio idoneo alla maternità, cercare poi contatti con futuri proprietari.
Niente è semplice, ma se c'è la passione e la volontà, si può riuscire.
Io mi impegno al massimo per i miei cani e spero che le persone che entrano in contatto con me lo percepiscano, faccio del mio meglio per crescere in consapevolezza frequentando seminari cinofili di vario genere, e mi affido ai professionisti dei vari settori per mantenere in sicurezza psicofisica i membri della mia famiglia, anche dopo che lasciano casa.
Per me questo non è un lavoro o un passatempo, è uno stile di vita.
 

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